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Marino Chapter 13

Camminava veloce con lo sguardo fisso a terra, facendo delle lunghe tirate di pipa nelle quali cercava aiuto per formulare il discorso che lo avrebbe introdotto, dopo anni di assenza, nel palazzo dell'amico.

Dimora che raggiunse in breve tempo, tanto da accorgersi di non aver potuto mettere insieme più di tre parole da esporre ai servi.

Si ricordò allora di quello strano fenomeno che aveva distrattamente osservato poche ore prima sui fianchi anteriori della sua tartana, ormeggiata nelle immediate vicinanze.

Volle allora allungare di poco il suo cammino per ricontrollare con il favore della luce di mezzogiorno l'anomalo sbiadimento dei pentacoli dipinti sulla vecchia barca.

Giunto nel luogo dell'ormeggio, constatò sbigottito come effettivamente entrambi i segni posti a dritta ed a manca del ferro di prua fossero quasi del tutto cancellati, come sotto l'azione di una forza contraria applicata ad essi per lunghissimo tempo.

Ricordava bene pero' di averli ripassati da poco con il colore, come era solito fare ogni anno alla fine dell'estate, sin da quando era ragazzo.

I Pentacoli, come gli aveva insegnato a chiamarli il Musicista molti anni prima, simboleggiavano con le loro cinque punte sia i quattro Elementi terreni che lo Spirito e, che lui ricordasse, erano sempre stati presenti su quella vecchia barca.

Ritorno' rapidamente verso il palazzo, impaziente di porre al savio amico le domande alle quali lui, vecchio pescatore senza cultura, non sapeva dare risposta.

Giunto innanzi al portone, una volta che ebbe afferrato il pesante battente, lo percosse due volte con forza. 

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