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Marino Chapter 18

Vi era una luna enorme ed il vento soffiava forte quella notte. Egli tornava da una bevuta giù al porto e cercava di porre in fila un passo dopo l'altro, divertendosi a passare la pipa fa un angolo all'altro della bocca, quasi a voler controbilanciare gli sbandamenti conseguenti alla sbornia.

Era fiero di sé, in quanto era riuscito a non azzuffarsi con nessuno quella notte.

Avvicinandosi a casa, prima di varcare il sottoportego, decise di rallentare il passo e di sfilarsi gli zoccoli dai piedi, per non fare rumore.

Strisciando lungo il muro, si affacciò lentamente e, alla vista di ciò che poté distintamente scorgere, trattenne a stento un urlo.

La Vecia, di spalle, descriveva un cerchio sul terreno, sotto il vigile sguardo di altre due figure femminili.

Marino sentiva di voler scappare con tutte le forze, quando un odore pungente di erba bruciata gli invase le narici, stordendolo e facendolo quasi cadere.

"Avvicinati, vecchio" si sentì intimare Matino "...non temere, il tuo bel palazzo ti aspetta!" cui seguì una risata agghiacciante...

Prima che la Vecia si girasse verso di lui, Marino si risvegliò sudato fradicio nel suo letto... 

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