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Outing

Ricordo che non fu facile coordinare tre coppie di amici nell’organizzazione di un weekend fuori-porta a Chioggia.

 

Tra le continue trasferte romane di Manolo ed i mille impegni mondani di Valentina e Stefano, ci volle una congiuntura astrale favorevole per riuscire ad occupare per un paio di notti le tre splendide stanze distribuite attorno all’antico chiostro della casa che, stando agli annali, fu dimora del Goldoni.

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L’intento era chiaro, coinvolgere quelli che, tutt’ora, sono gli amici che più spesso e più volentieri frequentiamo (assieme ad altri che si sono aggiunti negli anni a seguito di traslochi e vicende varie) in un programma fitto di visite, appuntamenti eno-gastronomici, trasferimenti acquei (a bordo dell’Ulisse, cliccaci sopra, ndr) e, non ultimo, evento tra gli eventi, dichiarare loro l’arrivo di un terzo membro/a nella nostra compagine.

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Ebbene si, Claudia avrebbe, di lì a qualche tempo, permesso alla mia nobile linea di sangue, di propagarsi.

 

Facemmo outing a tradimento, nel bel mezzo di una cena fronte laguna in un caratteristico locale di Pellestrina, il Bar Laguna, esattamente a cavallo tra una frittura mista ed una teglia di seppie alla griglia con polenta, suffragando la portata epocale della notizia con l’ausilio di reiterate bicchierate di prosecco della casa.

 

L’immediata reazione fu il trasfigurarsi repentino del bel volto di Elisa in una maschera di lacrime che la fecero assomigliare per il resto della cena ad una delle tante, piissime, Madonnine incastonate nelle edicole votive che costellano le calli di quei luoghi sospesi nel tempo.

 

Una seconda, meno nobile, ma altrettanto gradita reazione, fu il chiassoso (ma coordinatissimo) motto dei miei due compagni nell’ordinare dell’altro vino, quasi a temere che la notizia non fosse stata consegnata ad un sufficientemente ebbro pubblico di astanti!

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