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Marino Chapter 2

Molti anni prima gli era capitato, proprio durante una bevuta in compagnia del Musicista, giu' alla Taverna del Porto, di doverlo proteggere... proprio lui che amava farsi i fatti suoi e cercava di evitare le zuffe... suo padre d'altronde in una di quelle violente risse aveva perso una mano ...e si era pure beccato le carceri, restandone inghiottito.

Succedeva sovente che, col cuore scaldato dal vino e dalle donne, il Musicista, momentaneamente dimentico della propria gracilità' e dell'assoluta incapacità di armeggiare, si rendesse protagonista di bislacche provocazioni ai danni degli altri, torvi, avventori della Taverna, poco inclini all'arte ed alla cultura e, contrariamente a lui, coi pugni sempre pronti ad efficaci serrate.

Quella notte, Marino ed il Musicista di vino ne avevano consumato in abbondanza, per celebrare il sospirato rientro da Venezia del secondo e le loro attenzioni si erano rivolte (con particolare grevità e sguaiata allusività') nei confronti "dea Roxa", avvenente giovane arrivata in città dalla campagna pochi giorni prima.

Il Musicista, mosso da sentimento sincero (quanto da feroce ardore) prese a recitarle un poemetto vezzoso che, con tono di improvvido scherno, terminava con un sonoro calcio nel culo di un energumeno, scelto a caso fra gli astanti ed eletto dal Musicista ad archetipo del Minus Habens, che, in linea con la sua predetta condizione, non riuscendo a cogliere la sottile vena comica dell'altrui gesto, fece piovere una teoria di pesanti ceffoni sul volto del focoso bardo, stendendolo ai piedi della musa ispiratrice.

Marino, che fino a pochi istanti prima trovava buffo quel teatrino, ma che all'energumeno arrivava forse allo sterno, pescando nella propria personale riserva di Rabbia le energie necessarie, gli fu addosso all'istante con un ruggito.

La zuffa fu assai violenta, tanto da scoraggiare i pochi avventori rimasti ad intervenire ...e termino' nel gelido canale antistante, dal quale l'energumeno dovette essere tratto a peso, svenuto.

Fu quello l'unico suo "contributo alla vita civica" della sua città ed il clamore per l'impresa si spense velocemente all'arrivo delle Feste, ricoprendo Marino di una, peraltro apprezzatissima, coltre di anonimato.

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